Alcuni ricercatori hanno recentemente pubblicato uno studio che chiarisce e da prove del fatto che l’autismo inizi durante la gravidanza. Essi hanno analizzato 25 geni post mortem del tessuto cerebrale dei bambini con e senza autismo. Questi geni sono quelli implicati nello sviluppo della patologia. Ad aver pubblicato questi risultati sono i ricercatori dell’Università della California, della San Diego (scuola di medicina) e dell’Istituto Allen For Brain Science.
“Il processo di costruzione del cervello di un bambino durante la gravidanza comporta la creazione di una corteccia che contenga sei strati, ha detto Courchensne. “Abbiamo scoperto il puntofocale dello sviluppo interrotto di questi strati corticali nella maggior parte dei bambini con autismo”. Stoner ha creato il primo modello tridimensionale di visualizzazione delle posizioni del cervello in cui era chiara questa mancanza.
“La scoperta più sorprendente è stato il fatto che questa mancanza fosse presente in quasi tutti i cervelli dei bambini affetti da autismo, soprattuto prendendo in considerazione la diversità dei sintomi negli stessi” ha spiegato Lein.
Durante la crescita iniziale del cervello, ogni strato corticale sviluppa i propri specifici tipi di cellule cerebrali, ciascuna con modelli specifici di connettività e con un ruolo unico e importante nell’elaborazione delle informazioni.
Lo studio ha rilevato che nel cervello dei bambini con autismo, i principali marcatori genetici sono assenti nelle cellule cerebrali posizionate in più strati.
Altrettanto importante, dicono gli scienziati, è che questi “difetti” non sono presenti uniformemente in tutta la corteccia ma si presentano in specifiche zone del cervello. Le regioni del cervello maggiormente colpite sono la regione frontale e la corteccia temporale.
La corteccia frontale è associata a funzioni cerebrali di ordine superiore, come la comunicazione e la comprensione di segnali sociali complessi. La corteccia temporale è associata al linguaggio. Le interruzioni di strati corticali frontali e temporali osservati nello studio potrebbero essere alla base dei sintomi maggiormente riscontrabili nei disturbi dello spettro autistico. Sono state riscontrate anomalie anche nella corteccia visiva del cervello
Credit: Rich Stoner, Ph.D., University of California, San Diego