Dare nuova vita agli alberi sradicati dalla tempesta. Il nuovo che nasce dal distrutto. Alberi di larici, abete rosso che non hanno retto alla forza della natura ma che possono ancora raccontare, suonare, cantare…
Da qui parte il progetto di rinascita e sostegno alle comunità locali, VAIA. La start up trentina Vaia ha l’obiettivo di piantare, entro la fine del 2021, 50mila alberi nelle zone colpite dalla tempesta che tra il 28 ed il 29 ottobre del 2018 ha sconvolto Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
“Il giorno dopo la tempesta non potevamo più andare nei boschi, nei luoghi che conoscevamo sin da piccoli. Ho pensato che era il momento di fare qualcosa: dovevamo dare vita a questi legni caduti per creare un oggetto e raccontare quel territorio”. Da qui parte l’idea di Federico Stefani, un ragazzo trentino, insieme a due amici dell’università, Giuseppe Addamo e Paolo Milan.
Per ridare vita al territorio e rimarginare una ferita ancora aperta, nasce un progetto che prevede la trasformazione degli alberi abbattuti dalla tempesta in oggetti di design: nasce il “Vaia Cube”. Si tratta di una cassa, creata dal legno degli alberi distrutti dalla tempesta, un prodotto fino a quel momento inutilizzato. Spaccando con un’ascia la cassa, fatta all’esterno di abete e all’interno di larice, gli artigiani hanno dato vita ad un oggetto unico e irrepetibile, con una linea diversa per ogni pezzo creato, una ferita per ciascun albero andato perso durante la tempesta. Il Vaia Cube è all’apparenza un semplice cubo di legno massello pregiato, ma che in realtà permette di propagare in maniera naturale qualunque suono inserendo al suo interno il proprio smartphone. Una cassa passiva che permette, senza l’uso alcun tipo di energia, di poter amplificare quanto si sta ascoltando.
“Per noi si tratta di una metafora forte e concreta, una cassa attraverso la quale amplificare ulteriormente il grido di aiuto della natura e mantenere alta l’attenzione sul cambiamento climatico” prosegue Federico Stefani “creando allo stesso tempo un progetto sostenibile.”
L’obiettivo della startup trentina è quello di realizzare oggetti valorizzando le materie prime provenienti proprio dai luoghi colpiti dalle calamità naturali, oggetti che raccontano la storia di rinascita di un territorio. Il Vaia Cube vuole portare con sé, infatti, un messaggio sul tema ambientale, ma anche un atto concreto di rinascita.
Per ogni cubo venduto la startup pianta un nuovo albero dove la tempesta 3 anni fa ha spazzato via boschi e foreste. Finora sono state messe a dimora 200 piante di larice, acero montano e sorbo dell’uccellatore.
“Per il 2021 organizzeremo anche eventi volti a rafforzare la responsabilità sociale e aziendale per celebrare la rinascita delle nostre montagne” spiega il co-fondatore Paolo Milan. L’obiettivo è quello di piantare 50mila alberi entro la fine del 2021.