Federica era una bimba di 5 anni e viveva a Taranto. Con la leggerezza dei suoi cinque anni un giorno sull’altalena in un parchetto di città stupisce la mamma Mariella ed il papà Lorenzo: “Più forte soffia il vento e più forte vado”.
Le sue parole spensierate e sorprendenti rimangono catturate nella memoria del telefonino di una zia e nei ricordi indelebili dei suoi genitori che, di lì a pochi mesi, scoprono di doverle stare vicino come non mai. A Federica nel Marzo 2020 viene diagnosticato un tumore al cervello, che la porta via lo scorso 8 Gennaio.
Federica era una bimba di Taranto, ed è morta dopo essere risultata positiva al Covid. Eppure non è possibile affermare che sia stata una vittima del virus, perché la bambina di 5 anni e dal sorriso delicato si è spenta dopo due settimane in rianimazione all’ospedale Giovanni XXIII di Bari soprattutto perché aveva una neoplasia al cervello. La scoperta della malattia risale alla primavera dello scorso anno. Poi si è aggiunta nelle ultime settimane l’infezione da Coronavirus, forse contratta fra un ricovero e un altro. Federica ha lottato con forza in questi mesi, ma gli interventi chirurgici e le terapie tra il capoluogo pugliese e l’ospedale Bambin Gesù di Roma sono purtroppo risultati vani.
La notizia della sua morte ha sconvolto ancora una volta la comunità tarantina, scossa poco più di un mese prima per la perdita di Vincenzo, il bambino di 11 anni morto anche lui con il Coronavirus ed un raro cancro alle ossa. Dopo la morte della piccola in tanti si sono scagliati contro l’inquinamento che affligge il territorio. Annamaria Moschetti, pediatra da oltre trent’anni, in attività a Palagiano, presidente della commissione Ambiente dell’Ordine dei medici di Taranto spiega: “I tumori nei bambini sono casi eccezionali: se ce ne sono con frequenza e in eccesso rappresentano un campanello di allarme”.
Negli ultimi mesi, il reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto ha rappresentato, per Federica ed i suoi cari, la loro casa. Valerio Cecinati, il primario, e l’intero reparto dedicato a Nadia Toffa al sesto piano dell’ospedale, è stato un grande punto di riferimento.
Mariella e Lorenzo, i genitori di Federica, adesso sono lì per gli altri bimbi in cura, ovvero un centinaio, a dedicare tutta l’energia delle parole e dello sguardo di Federica. Si stanno mobilitando a favore di una raccolta fondi promossa dall’associazione Genitori di Taranto Onco-ematologia pediatrica, fondata da Floriano Dandolo. Con 15 mila euro stanno garantendo la borsa di studio a Gabriella Di Carlo, medico in formazione. Perché servono attrezzature, strumenti e personale. Servono dottori, specializzandi, volontari in reparti sottorganici, magari aperti anche grazie all’aiuto di privati. Per sopperire alle carenze delle istituzioni, per aiutare tutti i bambini ricoverati, e per far sì che il vento di Federica soffi ancora più forte.