Nato a Torino il 13 settembre 1971, direttore d’orchestra, compositore e pianista, Bosso nel 2011 fu operato per un tumore al cervello. Subito dopo gli fu diagnosticata una malattia neurodegenerativa.
E’ un annuncio triste. Solo qualche mese fa aveva annunciato la sua impossibilita’ fisica nel riuscire a suonare il suo strumento del cuore, il pianoforte. E’ da 8 anni che Ezio Bosso combatteva con la sua patologia e lo ha sempre fatto anche attraverso la musica.
Poco tempo fa affermava:
“Musicista non lo si diventa solo per talento, – ha detto – a un certo punto, soprattutto chi ce l’ha il talento, lo deve dimenticare e fare spazio al lavoro quotidiano, alla disciplina”.
In una recente intervista aveva affermato al Corriere di Bologna la necessità di insegnare la musica sin da piccoli alla scuola d’infanzia. Sosteneva infatti che la musica sia un canale importante per sviluppare capacità cognitive, la creatività, l’intelligenza e il talento.
La musica per Ezio Bosso è sempre stata vita e per quello può diventarlo anche per tutti i bambini nelle scuole. In Italia siamo ancora lontani, nelle indicazioni ministeriali, dal dare questa attenzione alla musica come materia fondamentale.
Affermava a tal proposito: “ la musica viene vista solo e soltanto come un fenomeno performativo” volto a diventare solo degli esseri prestazioni “ma non è così, la musica è prima di tutto amore”.