L’attuale condizione pandemica da coronavirus sta esponendo molti del personale sanitario a sindrome di bournout. Sempre più esposizioni ad emozioni perturbanti come l’ansia e notevole stress. L’isolamento per medici, infermieri e personale sanitario è doppiamente perturbante.
A parlarci di questo è Tonino Cantelmi, presidente dell’Istituto di Terapia Cognitivo-Interpersonale di Roma. Si stanno infatti occupando di un approfondito studio riguardo l’impatto del coronavirus sulla salute mentale.
“Ricordiamo che molti operatori sociosanitari sperimentano un isolamento ulteriore, precisa lo psichiatra, nel senso che non vivono con le loro famiglie e sono costretti a stare per conto loro. Alcuni di questi hanno creato dei gruppi e vivono nello stesso edificio. Nel Lazio ci sono delle strutture per disabili, ad esempio, ed alcuni operatori si sono autoconfinati li’. In qualche modo chi sta pagando un prezzo molto alto in termini di stigma sono gli operatori sociosanitari, afferma Cantelmi, che se da un lato vengono esaltati, ammirati, quasi vissuti come degli eroi, dall’altro rischiano di essere gli untori e come tali possono essere vissuti dai familiari o dalle persone conviventi. Non solo stanno svolgendo un lavoro enorme, ma devono gestire un trauma incredibile, perche’ vedono morire persone. In aggiunta a questo, sono costretti a un isolamento affettivo e stanno in quarantena dentro la loro stessa casa”.