Prigionieri di un isolamento sociale e delle limitazioni da Coronavirus sono anche milioni di persone che presentano una grave fragilità emotiva. Persone che presentano danni profondi alla propria salute mentale e fisica.
Questa esperienza, ormai prolungata nel tempo, non rappresenta più solo gioia, relax, stacco dalla realtà lavorativa.
Ci sfugge di pensare che isolamento forzato è anche rinuncia di attività sociali reali che rappresentano un bisogno fisiologico primario per l’individuo, tanto quanto il dormire ed il mangiare. Senza socialità reale, nel tempo, siamo destinati ad estinguerci e soffrire.
L’abbiamo pensata come una vacanza relax ma per molti non lo è affatto. E’ una “Selva Oscura”, così come la descriverebbe Dante, che lascerà in noi delle ferite molto profonde.
Ci sono molti dati di ricerche effettuate durante il periodo della SARS, dal 2003 al 2005. I risultati ottenuti hanno affermato che isolamenti anche inferiori ai 10 giorni possono condurre e sono correlati a significativi danni psicologici e anche psichiatrici. Stiamo parlando di tutto quello che si lega al Disturbo Post Traumatico da Stress con abuso di sostanze, alcool e psicofarmaci tanto da richiedere dei gravi ricoveri psichiatrici.
Ingabbiare milioni di persone già fragili significa riattivare possibili vissuti tramatici e quindi sviluppare danni probabilmente irreversibili.
Senza volere macabra, però ora riceviamo una valanga di numeri sul Corona virus. Numeri sulle conseguenze della quarantena di massa. Quante persone hanno dovuto essere condute d’urgenza all’ospedale per disturbi mentali ?
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