Il cervello riconosce maggiormente le emozioni attraverso l’ascolto del canto

La recente ricerca pubblicata su “European Journal of Neuroscience” e “iScience” ha confermato che il cervello interpreta attivamente i suoni musicali attraverso l’attivazione cerebrale emotiva. In particolare le sfumature emotive della voce umana.

Questo risultato arriva dalla Milano-Bicocca e ci spiegano le capacità cerebrali di comprendere la musica in modo universale ed innato.

Il progetto è infatti stato portato avanti dal Dipartimento di Psicologia di Milano-Bicocca, con a capo di coordinazione Alice Mado.

Nella ricerca è stata registrata bioelettricamente la risposta cerebrale spontanea. Sono stati attivati 128 sensori metallici posizionati direttamente sul cuoio capelluto. La ricerca ha campionato 60 studenti universitari di genere sia femminile che maschile, mentre gli altri 32 studenti hanno valutato la componente emotive degli stimoli stabilendo una valenza negativa oppure positiva. In totale dunque i partecipanti sono stati 92 e la ricerca è durata 2 anni.

Gli stimoli erano vocali, verbali e musicali. Sia le voci che la parte verbale sono state poi trasformata digitalmente in melodie eseguite al violino, viola e violoncello e fatti ascoltare in cuffia.

Se ne è ricavato che i vari partecipanti hanno saputo riconoscere le sfumature emotive (positive o negative) per le vocalizzazioni (circa 150 e 250 millisecondi dopo l’ascolto), per il linguaggio verbale (circa 350 ms dopo) e per la musica strumentale (450 ms dopo l’ascolto).

Il cervello a seguito degli ascolti si attivava significativamente riportando risposte bioelettriche simili per i 3 tipi di segnale (voce, musica, linguaggio), nella comprensione del loro significato emotivo.



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