Sono delle gite alternative, differenti dalle solite nei musei o città d’arte, gli studenti si tireranno su le maniche a andranno a pulire le spiagge.
Il tutto fa parte di un’operazione di sensibilizzazione dei più giovani sul tema della tutela ambientale. Un concreto aiuto a pulire le spiagge di alcuni istituti italiani. E’ un’idea organizzata insieme a delle associazioni che si occupano di tutela ambientale. Si tratta di una giornata in cui gli studenti non vanno in gita scolastica in città ma presso i siti balneari.
Così è possibile toccare con mano i danni dell’inquinamento vedendoli dal vivo nelle nostre spiagge. Vi sarà inoltre un incremento della self-efficacy di questi ragazzi che aiuteranno l’ambiente pulendo le coste. Si tratta proprio di una bellissima iniziativa.
I ragazzi coinvolti sino ad ora sono 500 di 4 diverse scuole. I ragazzi sono andati a pulire 13 km di spiaggia ad Amantea, in Calabria, durante lo svolgimento della seconda edizione di “Un Mare d’a…mare”, un iniziativa che punta a raccogliere tutto l’inquinamento presenze sulle cose.
«Si tratta di una manifestazione inserita nell’offerta formativa di questo istituto da sempre impegnato nello sviluppo delle competenze di cittadinanza attiva e nell’educazione al rispetto dell’ambiente e dei beni comuni».
Si tratta di giornate allegre e divertenti per i ragazzi, ma sono giornate che hanno un’impronta formativa marcata verso il rispetto dell’ambiente balneare, mare compreso. La sensibilizzazione è sul fatto che tutti possono fare qualcosa per lasciare l’ambiente più pulito di come lo si trova.
Ci auguriamo vi siano altre attività di questo tipo in tutta Italia.
Ci sono tantie persone che percepiscono il reddito di cittadinanza e non lavorano i disoccupati e gli extracomunitari che prendono i soldi senza fare niente li facessero lavorare x ripulire i paesi e tagliare l”erba
D’accordissimo.. e bella iniziativa, ma i genitori non ce li mandiamo insieme? magari anche gli zii …. Visto che i ragazzi l’educazione l’acquisiscono dai parenti, almeno si potrebbe fare delle sedute istruttive collettive