Circa il 75% dei pazienti malati di tumore vorrebbe tanto un sostegno psicologico ma spesso il servizio ospedaliero non lo possiede.
A rivelarlo è un sondaggio condotto su 4000 malati di cancro in 10 paesi.
Questo significa che un malato di cancro su tre ha un urgente bisogno di essere accompagnato da un esperto di emozioni e psiche durante il percorso.
Questa ricerca è apparsa su “All.Can International Cancer initiative”. Tra questi paesi c’è anche l’Italia. Il numero ci dice che almeno 7 persone su 10 ne avrebbero bisogno.
All.Can a tal proposito ha come obiettivo quello di elaborare tecniche e strategie a lungo tempo per incrementare la vita dei pazienti oncologici .
Purtroppo, quello che sappiamo è che, ad oggi un intervento di tipo psicologico è necessario ma non attuato da tutti gli enti che si occupano di sanità oncologica. E’ una componente fondamentale di intervento multiprofessionale per la cura del cancro.
“Il supporto psicologico oggi è riconosciuto come una componente essenziale dell’approccio multidisciplinare al cancro” come ha dichiarato Matti Aapro, della Clinique de Genolier, centro svizzero specializzato nella cura delle malattie oncologiche, e membro del comitato direttivo di All.Can.
“Sfortunatamente – ha però aggiunto Aapro – nella pratica spesso non è così, ed è un gap importante, che va colmato”.
“È davvero importante che come medici ascoltiamo quello che con questo sondaggio ci dicono i pazienti”, ha detto Christobel Saunders, membro internazionale di All.Can, chirurgo senologo e professore di oncologia chirurgica all’Università dell’Australia Occidentale. “Ciascuno dei temi identificati – aggiunge Saunders – è un’opportunità per migliorare la cura del cancro e raggiungere un’assistenza che sia veramente guidata dal paziente”.