Si chiama il “Domestic Violence Act 2018”. Entrato in vigore martedì e prevede nuove forme di protezione per le vittime di «controllo coercitivo»
La violenza psicologica è più difficile da riconoscere e da dimostrare rispetto alla violenza fisica, ma può essere altrettanto dannosa. L’abuso psicologico ed emotivo nelle relazioni di coppia è stato riconosciuto come crimine, in Irlanda. Il nuovo Domestic Violence Act 2018 è entrato in vigore martedì e prevede nuove forme di protezione per le vittime del «controllo coercitivo» che spoglia la persona della propria autostima.
Il ministro irlandese della Giustizia Charlie Flanagan afferma che la legge: “riconosce l’effetto del controllo emotivo in una relazione intima e la sua nocività per le vittime proprio quanto il sopruso fisico. Questa nuova norma manda un messaggio preciso: la società non tollererà più la violazione della fiducia commessa da un partner contro l’altro in un contesto intimo”. Come si legge sull’Irish Examiner, la pena arriva fino ai cinque anni.
Stando ai dati riportati è molto alto il numero delle donne irlandesi che ha dichiarato di aver subito un abuso psicologico da parte del marito o del fidanzato. Nel 2014, una indagine dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) ha dimostrato che il 31 per cento delle donne è stata vittima di questo tipo di violenza, in Irlanda.

(Isaac Asimov)
La nuova legge prevede, inoltre, che le persone colpite da violenza domestica, potranno usufruire di servizi di supporto specialistici. L’organizzazione, dal canto suo, assicura che monitorerà l’impatto della nuova legislazione sulla vita delle vittime e promette una relazione per settembre 2019.
Questa legge rappresenta il frutto di tante battaglie, lotte e pressioni al fine di tutelare le persone che subiscono questo grande dolore. L’impegno dei governi di tutto il mondo è fondamentale al fine di stanziare le risorse necessarie ad avviare questa tutela nella pratica.
L.abuso psicologico può essere la conseguenza anche di un comportamento illecito di una persona non legata necessariamente da un discorso di coppia. Es. Il caporalato,un abuso di potere, fatto da un rappresentante delle istituzioni ..Una poliziotta.La costrizione è Un abuso.
L’abuso psicologico é un reato, se sinora é stato tollerato é proprio perché chi ne è vittima é anche inerme. L’abuso crea proprio questo, rendere la vittima priva di ogni iniziativa per sé stessa. Mai andrà a denunciare e se lo fa, sarà con voce flebile. Ecco, l’abuso é compiuto. Inoltre, si pensa alla vita “a profilo molto basso” della vittima finché è vittima , ma se per caso, nelle migliori delle ipotesi si esce dalla coercizione, si riprende a vivere ma come? Si é pensato al post abuso? La vittima dovrà prendere farmaci a vita che le permettono di fare una vita normale, ma che daranno effetti collaterali e anche qualora ne trovi uno “calzante alle proprie patologie esternate, dovrà farne uso… forse a vta.
L’insonnia quasi sempre si presenta in questi casi ed è curata con la benzodiazepina, bene. Ma questi farmaci a lungo andare danno scompensi neurologici cognitivi e del sistema nervoso centrale. Effetti visibili riscontrati sono le cadute improvvise per esempio, con danni alla colonna vertebrale non sempre riconosciutu e sorvolati. In questi farmaci pare ci sia correlazione anche con l’Alzheimer e precoce. Possiamo dire con questo, che per bene che possa andare , gli abusi psicologici andrebbero curati e riconosciuti al pari di danni fisici permanenti come un arto rotto.