“Ho la Sindrome di Asperger”. Susanna Tamaro racconta la sua esperienza

Questo è quello che racconta la famosa scrittrice: “Basta un minimo rumore, un evento imprevisto e dentro di me si scatena l’inferno.

E’ la prima volta che la scrittrice racconta la sindrome che l’ha colpita che è la malattia di Asperger, un disturbo pervasivo dello sviluppo. La scrittrice, diventata famosa con il suo celebre libro “Va dove ti porta il cuore”, si è raccontata al Corriere della Sera.

“Soffro della sindrome di Asperger, è questa la mia invisibile sedia a rotelle, la prigione in cui vivo da quando ho memoria di me stessa. La mia testa non è molto diversa da una vecchia motocicletta. In certi momenti la manopola del gas va al massimo, in altri le candele sono sporche e il motore si ingolfa”.

“Basta un minimo rumore, un evento imprevisto e dentro di me si scatena il disordine. E con il disordine la disperazione. Sbatto allora la testa contro il muro. «Non capisco più niente!» ripeto, gridando. Tutto in me si fa buio. Non so più da che parte cominciare a rimettere tutto a posto”.

Susanna racconta al mondo anche la sua esperienza da bambina affermando:

Le cose che facevano gioire gli altri bambini mi lasciavano indifferente. Avvenimenti di cui gli altri bambini neppure si accorgevano mi provocavano strazi interiori. I miei capricci erano capricci metafisici, privi di oggetto. Mi buttavo a peso morto per la strada e mia madre era costretta a trascinarmi per un braccio. Diventavo rossa, viola, le vene della fronte gonfie, pronte a esplodere. Gridavo con quanto fiato avevo in corpo, mi divincolavo come un’indemoniata in preda a una rabbia fuori controllo. A queste crisi seguivano lunghi periodi di quiete atarassica. Il tempo necessario per apparecchiare nuovamente la tavola”.

Solo a 30 anni Susanna è si è decisa ad andare in terapia da uno psicoterapeuta, che non ha ritenuto opportuno iniziare un percorso per via della sua eccelsa lucidità mentale. A 40 anni il disturbo è peggiorato e la terapia ha avuto inizio.

 

“Facevo domande a cui nessuno riusciva a rispondere. Perché i rumori mi fanno impazzire? Perché le facce mi fanno paura? Perché gli imprevisti mi terrorizzano? Perché ho sempre paura di sbagliare comportamento? Perché non capisco quello che gli altri vogliono da me? Perché da sempre mi sento come un insetto prigioniero di un tubo di vetro? Perché il tempo per me scorre in modo diverso dalle altre persone?”

“E che cos’è che mi permette di sopravvivere alla fragilità dei miei giorni? Tutto ciò che è limitato, ripetitivo, stabile. Tutti i mondi in cui quello che accade è chiaro, senza possibilità di fraintendimenti”.

Susanna Tamaro, ha però in questi, anni trovato una soluzione di sopravvivenza a questa sofferenza diventano una delle più grandi scrittrici del panorama mondiale.

Grazie Susanna, perché questi racconti autobiografici fanno bene a tutti coloro i quali soffrono di disturbi mentali, ci aiutano a superare l’enorme scoglio dello stigma che viene ancorato a queste problematiche.

 

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