La ricerca pubblicata su Addiction Biology da scienziati dell'Università di Bath rivela un nuovo
potenziale meccanismo per combattere la ricaduta da tossicodipendenza.
La ricaduta nell'assunzione di droga è un grosso problema nel trattare la dipendenza. La maggior parte dei tossicodipendenti ritorna all'assunzione di droga entro 12 mesi dalla cessazione. Questo viene constatato dalla fiorente "epidemia di oppioidi" di prescrizione e da droghe oppioidi ricreative, come la morfina e
l'eroina. La recidiva delle dipendenze è associata alla memori di luoghi frequentati, accessori, droga
stessa o stress; questo perchè le memorie giocano un ruolo chiave nelle ricadute.
In questo studio i ricercatori di Bath, lavorando con i colleghi dell'Università del Surrey e di RenaSci, hanno utilizzato un modello animale per studiare la ricaduta del comportamento di ricerca della morfina. Nella ricerca, ratti o topi hanno imparato ad associare particolari segnali ambientali alla morfina. Dopo la rimozione dei farmaci, si verificava una ricaduta del comportamento di ricerca della droga da parte del ratto.
Il team di Bath voleva testare l'effetto dell'uso di un bloccante per un neurotrasmettitore cerebrale
chiamato acetilcolina, che è coinvolto nei processi di memoria. Hanno testato l'effetto di un bloccante di un recettore specifico per l'acetilcolina - il recettore nicotinico alfa7 - per vedere se questo potrebbe
compromettere la ricaduta. Questo farmaco, la metillicaconitina (MLA), che proviene da piante di
Delphinium, ha bloccato selettivamente la recidiva della morfina, sia in topi che in ratti.
Questa emozionante nuova osservazione ha portato i ricercatori a studiare la regione del cervello
responsabile dell'effetto dell' MLA, l'ippocampo e il locus. L'ippocampo è ben noto per il suo ruolo nella
memoria, mentre il dominio ventrale è particolarmente associato a ricordi emotivi; di qui l' evidente
collegamento con il funzionamento della dipendenza.
La professoressa Sue Wonnacott, del Dipartimento di biologia e biochimica dell'Università di Bath, ha
dichiarato: "È un emozionante passo avanti che collega il sistema colinergico, più comunemente associato alla dipendenza da nicotina, con i meccanismi di ricaduta di una diversa classe di farmaci abusati - gli
oppioidi. Occorre lavorare di più per scoprire i meccanismi cerebrali coinvolti, ma solleva la prospettiva di
cancellare ricordi legati alla droga a lungo termine che sostengono la dipendenza e la propensione alla
ricaduta ".
Il dott. Chris Bailey, del Dipartimento di Farmacia e Farmacologia dell'Università di Bath, ha commentato:
"Attualmente la tossicodipendenza viene trattata molto male, quindi questo potenziale nuovo approccio è molto gradito. Un importante passo successivo è vedere se l'MLA blocca la ricaduta con altre droghe.
Abbiamo già le prove, nello stesso modello animale, che è efficace contro l'oppiaceo più potente, l'eroina: se l'MLA ha effetti simili contro altre droghe d'abuso come la cocaina, sarebbe ancora più incoraggiante. "
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