Alcuni scienziati italiani dicono di aver trovato la “culla” della schizofrenia all’interno del cervello, cioè le aree coinvolte nella distorsione delle percezioni tipiche della malattia. La scoperta è stata fatta da esperti del Centro per Neuroscienze e Sistemi Cognitivi (CNCS) dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Rovereto.
“È il primo passo verso terapie farmacologiche più mirate”, ha affermato il coordinatore del gruppo di ricerca Angelo Bifone.
Si pensava che la "culla" della schizofrenia fosse nella parte più evoluta del cervello, cioè la corteccia frontale che controlla le attività più complesse come il linguaggio e la capacità di pianificare azioni, invece il motore che scatena le allucinazioni è localizzato in aree diverse e lontane da queste.
Il risultato, ottenuto in Italia, è il primo passo importante per sviluppare una nuova strategia di attacco
contro una delle malattie più misteriose.
Gli indizi che hanno permesso di identificare le aree in cui si verificano i disturbi della schizofrenia derivano dal confronto delle immagini dell'attività cerebrale rilevate con la tecnica della risonanza magnetica funzionale in 94 persone sane e in altrettanti pazienti con schizofrenia.
I risultati hanno indicato che le aree della corteccia frontale non sono alterate e che la schizofrenia
comporta alterazioni della percezione del segnale che si riverbera sulle funzioni cognitive superiori,
alterandole. È emerso che "la comunicazione è già alterata a un livello molto basso di elaborazione del
segnale", ha osservato il primo autore della ricerca, Ce'cile Bordier.
Di schizofrenia era noto fino ad ora che fosse associata a un malfunzionamento della comunicazione tra
diverse aree della corteccia cerebrale, una sorta di cortocircuito chiamato frammentazione della
connettività funzionale. Non era noto, tuttavia, quali aree del cervello fossero coinvolte e l'ipotesi più
accreditata indicava la corteccia frontale.
Finora, questa era la spiegazione comunemente accettata dell'origine dei sintomi della schizofrenia, come la psicosi, le allucinazioni, le difficoltà nel riconoscere ed elaborare l'altezza e l'intonazione dei suoni e le
aberrazioni della percezione visiva.