La musica può aiutare attraverso la comunicazione non verbale in aggiunta a quella verbale. C’è, infatti, bisogno di più musicoterapeuti in ambito psichiatrico, dice il ricercatore Karin Mossler presso la Uni Research di Bergen, in Norvegia.
La musicoterapia può essere adattata a tutte le età, dai bambini nati prematuri a persone anziane affette da demenza.
“Usiamo la musica come impulso: aiuta davvero la gente ad accedere alle proprie risorse”, spiega Karin Mossler. Lei è ricercatrice in Norvegia ed è anche una musicoterapeuta.
Le ricerche condotte pressa la Uni Research di Bergen mostrano che la musicoterapia può avere un impatto sulla saluta mentale e sull’agitazione sperimentata dalle persone anziane affette da demenza.
“Il primo studio è iniziato 10 anni fa. Tutto questo ha portato Karin a formare un gruppo di ricerca in questo settore”, afferma Christian Gold. Lui lavora come ricercatore accanto alla Mossler presso il Centro di Ricerca per la Therapy Music Greig (GAMUT) presso la Uni Research.
Lo studio che ha coinvolto entrambi è stato il primo randomizzato e controllato di stampo musicoterapico effettuato in Norvegia. I risultati hanno rimandando che la musicoterapia può avere un impatto positivo sulle persone affette da depressione, schizofrenia e disturbi della personalità.
Inoltre, Mossler e Gold hanno implementato una revisione Cochrane, vale a dire una revisione sistematica degli studi condotti sulla terapia di impatto muscolare con persone che soffrono di schizofrenia. Anche questo ha dimostrato che la musicoterapia può avere un impatto positivo.
La documentazione ha fornito svariati risultati. Nel 2013 la musicoterapia è stata inclusa nella guida della Direzione alla Salute Psichiatrica Norvegese.
In Italia, la musicoterapia non è ancora particolarmente consolidata nell’assistenza psichiatrica, ma le nuove linee guida si spera propendano verso un evoluzione in questo senso. Dalle ricerche in Norvegia è emerso che la musicoterapia sia stata messa in pari misura con i trattamenti farmacologici e la terapia cognitiva.
La ricerca, inoltre, dimostra che la musicoterapia, nella sanità psichiatrica, ha un impatto positivo sui livelli di motivazione del cliente e sulle capacità relazionali e sociali.
Le linee guida norvegesi, al quale dovremmo fare riferimento, affermano che: la musicoterapia aiuta nel promuovere il recupero ed il trattamento e dovrebbe iniziare il prima possibile al fine di ridurre i sintomi negativi. Il trattamento dovrebbe essere fornito da terapeuti con un formazione approvata e conclamata.
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