NUOVE SCOPERTE SULLE EMOZIONI NEL DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITA’

Per le persone con disturbo borderline di personalità (DBP) può essere eccezionalmente difficile essere in qualsiasi tipo di rapporto: a causa del loro senso di sé instabile del bisogno di vicinanza e del loro modello di comportamento imprevedibile, per citare solo un paio di motivi.

Tuttavia, dal loro punto di vista, la vita è piena di incertezza e tormento interiore. Le teorie riguardanti le cause del disturbo borderline di personalità si focalizzano sulle prime esperienze di vita, in particolare quelli che coinvolgono i caregiver (genitori o chi esplica le funzioni genitoriali). Una nuova ricerca mette in luce come l’incapacità di controllare le loro esperienze emotive possa essere responsabile della loro angoscia.

Chiara De Panfilis (2016) dell’Università di Parma ha esaminato il ruolo dell’ autoregolamentazione come possibile causa del DBP: “l’aspetto ‘volontario’ del temperamento che consente alle persone di regolare strategicamente emozioni contingenti, impulsi e pensieri per il gusto di obiettivi di valore “(p. 595).
Consideriamo ad esempio una persona giovane con disturbo borderline che fa una domanda per l’ammissione in un prestigioso programma educativo e che si ritrova in difficoltà nel processo, perché non capisce come completare l’applicazione. Inizia ad incolpare i “problemi tecnici”, il modulo online, si scaglia a chiunque voglia ascoltare come sta venendo privato di questa grande opportunità. I suoi messaggi di posta elettronica al supporto tecnico diventano sempre più infuriati, offensivi, e anche minacciosi. Invece di ricercare dei modi per capire il sistema, si scaglia contro chiunque e incolpa tutti coloro che sono lì in quel momento.

Questo è un ottimo esempio di come le persone con disturbo borderline di personalità permettono alla loro frustrazione derivante da ostacoli percepiti di degenerare fino a portarli fuori controllo. Anche se le persone con disturbo borderline possono funzionare abbastanza bene quando le cose vanno a modo loro, è quando si imbattono in ostacoli che non possono più controllarsi.
De Panfilis e colleghi, credevano che una delle ragioni per cui le persone con disturbo borderline hanno tale difficoltà nel regolare le proprie emozioni fosse la loro estrema sensibilità al rifiuto, in cui “con ansia aspettano, di  reagire intensamente al rifiuto” (p. 596) . Il rifiuto, vale la pena sottolineare, non deve essere reale. Le persone ad alto contenuto di sensibilità al rifiuto vedono costantemente segni in sintonia con tali emozione, ed è molto difficile dissuaderli della loro ipotesi anche poco inerenti alla realtà.

In altre parole, essendo sensibili al rifiuto è abbastanza difficile per loro inibirsi, ma quando non è  proprio possibile inibire le reazioni, le emozioni derivanti da quel rifiuto percepito, vanno facilmente fuori controllo, e mettono a repentaglio loro stessi e le loro relazioni.
Una volta che la spirale è messa in moto, crea ulteriore dolore.

In sintesi, è utile sapere che le persone che sono affette da, o potrebbero sviluppare, un disturbo borderline di personalità dovrebbero venir incoraggiati sia ad osservare i diversi risvolti del rifiuto in modo realistico che a controllare le loro reazioni “a caldo”, che spesso risultano essere erronee. I risultati di questo studio sono in linea con i principi terapici per le persone con questo disturbo, suggerendo che un controllo  cognitivo e, di conseguenza, emotivo può essere possibile.

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