L’agitazione, nelle case di cura con residenti affetti da demenza, porta ad un aumento della somministrazione di farmaci psicotropi, alla diminuzione della qualità della vita e ad un significativo disagio nel paziente e nel caregiver. La musicoterapia si è rivelata efficace nel trattamento dell’agitazione nella cura della demenza, ma gli studi sono ancora metodologicamente insufficienti; servirebbe più ricerca.
In un recente studio, 42 partecipati, con campionamento randomizzato, affetti da demenza sono stati sottoposti a sei settimane di sessioni di musicoterapia individuale e sei settimane di cure standard. Le misure di outcome comprendevano l’agitazione, la qualità della vita e la somministrazione di farmaci.
Si è riscontrato che l’agitazione sia aumentata durante le cure standard e sia diminuita durante le sessioni di musicoterapia. La differenza a -6,77 / IC 95% ( intervallo di confidenza) : -12,71, -0.83 è risultata significativa ( p= 0,027). La prescrizione dei farmaci psicotropi, inoltre, è risultata essere maggiore nel periodo di cura standard rispetto al periodo di sessione musicoterapica (p=0,02).
Questo studio ha dimostrato che sei settimane di sessioni di musicoterapia portano ad una significativa riduzione dell’agitazione distruttiva e previene l’aumento di somministrazione dei farmaci nelle persone con demenza. Le sessioni si sono, inoltre, rivelate utili ed efficaci nel rendere migliore la qualità della vita di questi pazienti e dei loro caregiver.
In tutto il mondo 36 milioni di persone pare siano affette da demenza e questo numero è in netto aumento. La maggior parte dei residenti delle case di cura ne sono affette, con percentuali che vanno dal 61,5%. I farmaci maggiormente usati in queste case di cura sono degli antipsicotici. Di tutti pazienti affetti da demenza, residenti nelle case di cura, circa il 48% mostra sintomi di agitazione. L’agitazione viene infatti descritta come il sintomo più significativo che causa un netto disagio nel paziente e nel caregiver.