- Gli scienziati hanno trovato anomalie cromosomiche in alcuni serial killer
- Bassa attività nella corteccia orbitale può portare a comportamenti psicopatici
- Un gene noto come il “gene guerriero” può svolgere un ruolo importate nella psicopatia
- Abusi o traumi infantili sembrano essere una caratteristica tipo dei i serial killer
Molte persone ne sono affascinate e terrificate allo stesso tempo, sono incuriosite e vorrebbero capire cosa porta i serial killer ad uccidere.
Psicologi e neuroscienziati stanno iniziando a costruire un quadro delle menti di questi soggetti partendo dall’analisi di alcuni dei crimini più scioccanti degli ultimi decenni.
Hanno scoperto somiglianze sorprendenti tra tutti questi assassini che rimandano ad un’anomalia genetica.
Mentre la maggior parte delle persone professa terrore nei confronti dei serial killer “etichettandoli” come semplici mostri, gli scienziati stanno ora cercando di capire che cosa li induce a commettere un omicidio di massa, studiando il loro cervello e il loro DNA.
Dr Helen Morrison, uno psichiatra forense con sede a Chicago, ha studiato e intervistato 135 serial killer. Lui crede che, in molti casi, gli assassini abbiano subito un’anomalia cromosomica che li ha portati ad avere un cromosoma in più nel loro DNA.
Ad esempio, in Bobby Joe Long, che si trova attualmente in Florida famoso per violenze sessuali e uccisioni di almeno 10 donne nella zona di Tampa Bay, si è riscontrato esserci un cromosoma X in più.
Secondo il dottor Morrison tutto questo deriva da quantità eccessive di estrogeni che causano gli imbarazzi e la rabbia durante la pubertà.
Allo stesso modo Richard Speck, che ha torturato, violentato e ucciso otto studenti infermieri a Chicago, ha un cromosoma Y.
Dr Morrison ha anche detto che i serial killer tendono a sviluppare un senso di distacco dal resto del mondo da un’età molto precoce. Questo li conduce infine a sentire una mancanza di empatia per le loro vittime.
La ricerca dal professor Jim Fallon, un neuroscienziato presso la University of California, Irvine, ha anche studiato il cervello di psicopatici utilizzando procedure di imaging cerebrale.
Una bassa attività nella corteccia orbitale sembrava essere coinvolta in comportamenti sociopatici con conseguenti difficoltà nella gestione di rabbia e violenza.
Il suo lavoro ha dimostrato che il cervello di alcune persone sembra essere predisposto alla violenza.
Il professor Fallon ha anche testato il DNA della sua famiglia, per ricercare geni associati con la violenza, identificando un gene noto come il MAO-A.
Responsabile per la produzione di un enzima chiamato monoamino ossidasi A, anche conosciuto come il ‘gene del guerriero’ che regola i livelli di serotonina, l’ormone dell’umore nel cervello.
Egli ritiene che esperienze infantili (l’ambiente) possano agire come miccia di innesco, in combinazione ai fattori genetici, per trasformare qualcuno in un serial killer o in uno psicopatico.