Le sindromi demielinizzanti, ivi compresa la Sclerosi Multipla (S.M.), rappresentano ormai per gli operatori sanitari (medici, terapisti della riabilitazione, infermieri, ecc.) terreno quotidiano di confronto, affinché si realizzi una multidisciplinarità d’intervento, volta a prevenire, curare e riabilitare le diverse turbe saldate al primario disagio neurologico, oltre che ad affrontare le problematiche psicologiche derivate dalla patologia e migliorare l’accoglienza sociale per i pazienti, tanto a livello delle infrastrutture sanitarie, quanto in ambito lavorativo; ciò al fine di consentire rispettivamente l’adeguatezza delle fasi di diagnosi, cura e riabilitazione della patologia e, quindi, il reintegro più rapido ed efficace del soggetto polisclerotico nel proprio ambito sociale e professionale.
I dati di un recente studio depongono per un miglioramento clinico, ma soprattutto funzionale, generale del paziente, nonché per ricadute favorevoli sul grado di disabilità saldato alla malattia. Il trattamento musicoterapico presupponeva una parte ritmica, finalizzata alla rieducazione psicomotoria e, quindi, al recupero della coordinazione statica e dinamica delle prassie, ed una parte più squisitamente “espressiva” che, oltre a facilitare il gesto in ogni sua componente, favorisce il rilassamento, l’attenzione, l’interiorizzazione dei processi cognitivi e, quindi, una maggiore consapevolezza del proprio corpo con ridefinizione dello schema corporeo: ciò con innegabili favorevoli ricadute anche sulla socializzazione e sul recupero della stabilità affettivo-emozionale. In particolare, si realizzano, tanto durante le sedute di musicoterapia, quanto nel corso di quelle di danzaterapia, i seguenti effetti favorevoli:
• correzione delle posture viziate;
• innalzamento della“soglia di fatica muscolare”;
• migliore reclutamento motorio temporo-spaziale;
• ottimizzazione gestuale mediante ritmizzazione degli esercizi;
• miglioramenti a carico del mantenimento dell’equilibrio e della coordinazione motoria;
• ottimizzazione della dinamica respiratoria;
• aumento della capacità di attenzione e concentrazione;
• stato di rilassamento psicofisico (anche a distanza dalla seduta di terapia);
• assenza di “stanchezza muscolare” dopo la seduta di trattamento (riferita, invece, dai pazienti dopo sedute di terapia recuperativa “classica”, anche quando vengano rispettate le fasi di riposo tra un esercizio e l’altro);
• favorevoli ricadute sul piano relazionale (per apertura dei canali comunicazionali, sia con il gruppo che con il terapeuta);
• innalzamento del livello di autostima e stimolo alla creatività.
Detto questo, è opportuno richiamare l’attenzione, ancora una volta, sul trattamento musico/danzaterapico che presuppone una parte ritmica, finalizzata alla rieducazione psicomotoria, capace di garan- tire un’efficace attivazione dell’emisfero minore che, presiedendo all’attivazione ed alla regolazione di prassie specializzate, determina l’affinamento di prassie già esistenti o educa il paziente all’utilizzo di prassie alternative (al fine di ripristinare le abilità compromesse); ed una parte “espressiva” che favorisce il gesto in ogni sua componente, oltre, che il rilassamento, l’attenzione ed l’ interiorizzazione dei processi cognitivi, che determinano una maggiore consapevolezza del proprio corpo oltre ovviamente, ad un miglioramento degli aspetti relazionali con il gruppo e il terapeuta.
Alla luce di quanto detto, tutto ciò, determina sicuramente per il paziente un’esistenza migliore, piena e gratificante, anche e soprattutto in ambito sociale, permettendo al paziente affetto da S.M di continuare a vivere e non a sopravvivere.
Fotografie di Nicola Franchini
Molto interessante l’articolo. Vorrei avere informazioni sull’utilitá della musicoterapia nei bambini con Sindrome di Landau-Kleffner, malattia neurologica rara caratterizzata da afasia e , nei casi più gravi, da convulsioni. Mio figlio di 8 anni ne è affetto. Ci hanno parlato degli effetti positivi della musica e nostro figlio l’ama molto. Purtroppo viviamo a Ischia e sembra che dalle nostre parti nessuno sappia cos’ è la musicoterapia. Grazie.
Certo Annarita, grazie del Feedback! E’ in stesura un articolo che parlerà per l’appunto di Musicoterapia ed Afasia. Tenga d’occhio le news inscrivendosi alla nostra Newsletter in modo da poterlo avere in anteprima. Buon proseguimento di giornata