ansia sociale

VIVERE CON L’ANSIA SOCIALE

Quando era più giovane, Angelo Andreatos, che ora ha 48 anni, era consapevole e attento al parere dei suoi colleghi riguardo la minima cosa (anche un brufolo). Dopo il college, l’aspirante attore ha posticipato il suo desiderio di diventare tale per la sua paura di vivere varie situazioni sociali da pendolare, quindi la paura di essere circondato da tante persone sul treno e per ogni giorno. Con la mezza età, Andreatos si ritrova a dover vivere e passare molto tempo nella sua abitazione; non riusciva a rispondere al telefono al sol pensiero di dover fare una conversazione con uno sconosciuto; l’idea che potesse arrivare un postino o un rappresentate di vendita lo terrorizzava significativamente.

Andreatos sapeva che non era solo timido o antisociale ma che, era presente un reale problema psicologico. Così nel 2014, Andreatos, che aveva già visto uno psicoterapeuta per le condizioni di depressione correlate, è tornato in terapia e gli è stato diagnosticato un disturbo d’ansia sociale.

Secondo  gli esperti, il disturbo d’ansia sociale è uno dei disturbi più comuni così come uno dei più diffusi disturbi Psichiatrici in America e in Italia; milioni di persone sono paralizzate dalla paura di essere giudicati o si sentono in imbarazzo di fronte agli altri che, invece, sono in grado di condurre la vita che vogliono.

Alcuni casi di ansia sociale, come Andreatos, sono estremi; questi individui non possono mantenere una posizione lavorativa stabile, le amicizie, non possono utilizzare bagni pubblici, non possono camminare nei lunghi corridoi dei supermercati. In circostanze particolarmente disastrose, non possono uscire di casa. Altri ancora sono meno gravi, dice il Dr. Beth Salcedo, direttore medico del Centro Ross per l’ansia e i disturbi correlati in Colombia. Queste persone potrebbero sembrare che abbiano un funzionamento normale, andare a scuola, avere una carriera di successo o partecipare ad incontri sociali. Tuttavia, il loro disturbo d’ansia sociale ha ancora effetto su di loro, anche se in modo meno insidioso. Essi potrebbero non essere in grado, per esempio, di alzare la mano durante una lezione o di parlare ad una riunione di lavoro. Di conseguenza, sono ostacolati nel raggiungimento del loro massimo potenziale.

Solitamente, le persone con un disturbo d’ansia sociale si impegnano in comportamenti di evasione o evitamento, dice Haimberg. A volte evitano volutamente luoghi ed eventi  perché sanno che sarebbero costretti ad interagire con altre persone; saltano le conversazioni, le chiacchiere perchè si preoccupano dei silenzi imbarazzanti o di essere giudicati. Un comportamento tipico è il bere troppo alcol in modo da sentirsi meno a disagio con gli altri in giro.

La maggior parte del tempo, non è significativamente evidente che qualcuno sia alle prese con i pensieri disfunzionali del disturbo d’ansia sociale. In realtà, molte persone sembrano tranquille nelle interazioni sociali, dice Heimberg. Ma ci sono, di tanto in tanto, degli indizi fisici che rivelano l’ansia della persona. Ad esempio, Andreatos, usava sudare copiosamente durante le interazioni sociali e aveva, occasionalmente, attacchi di ansia. Altri con l’ansia sociale, potrebbero evitare il contatto visivo, tremano o parlano con voce tremante. Altre a questi comportamenti tipici, le persone potrebbero anche sperimentare un accelerazione del battito cardiaco, secchezza della fauci e forte nausea nei contesti sociali.

Oltre a rinunciare ad eventi di vita, il comportamento evitante spinto dal disturbo d’ansia sociale rafforza modelli di pensiero negativo, dice Shannon.

I ricercatori pensano che l’ansia sociale sia solo in parte genetica; persone con questo disturbo, tra cui Andreatos, presentano una presenza del disturbo anche a livello trigenerazionale ed all’interno dei membri della loro famiglia. I fattori ambientali come il bullismo in infanzia, gli stressor sociali o la presenza di genitori che hanno ansia ed esibiscono comportamenti evitanti, possono soprattutto contribuire allo sviluppo di questa patologia.

Per calmare l’ansia leggi QUI.

Vi è piaciuto l’articolo? Se siete interessati iscrivetevi al nostro Blog e alla nostra Newsletter. Vi aspettiamo.

Articolo preso e tradotto da: www.health.usnews.com by Kirstin Fawcett

Photo: Rodney Smith

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.