OSSESSIONATI DAL GIOCO: DIFFERENZE CEREBRALI NEI GIOCATORI DI VIDEOGIOCHI COMPULSIVI

Scansioni cerebrali provenienti da quasi 200 ragazzi adolescenti forniscono la prova che il cervello nei giocatori di videogiochi compulsivi ha avuto un tipo di formazione differente. La riproduzione cronica di videogiochi è associata ad una differente composizione dei collegamenti neurali che rimanda a cambiamenti associati alla distraibilità e allo scarso controllo degli impulsi. La ricerca proviene dall’Università di medicina di Utah e dall’Università Chung- Ang in Corea del Nord; è stata pubblicata online in Addiction Biology il 21 Dicembre 2015.

I ragazzi che vivono la loro vita su Internet sono ossessionati dai videogiochi a cui danno un’importanza vitale, quasi come il mangiare e il dormire. Questo studio riporta che in molti ragazzi adolescenti aventi questo problema, vi sia un’alta probabilità di possedere un maggior lavoro di coordinamento delle reti proprie della vista e dell’udito. Questa iperattivazione porta la persona ad agire; per esempio:  in un videogioco, questo coordinamento potrebbe aiutare il giocatore a reagire più rapidamente alla corsa del combattente in arrivo.

L’iperconnetività di queste reti del cervello potrebbe portare ad una più robusta capacità di dirigere l’attenzione verso gli obiettivi e riconoscere le informazioni specifiche provenienti dall’ambiente. I cambiamenti potrebbero essenzialmente aiutare qualcuno a pensare in modo più efficace. Studi di follow-up saranno, ovviamente, necessari per determinare in maniera diretta se i ragazzi con queste differenze cerebrali ottengono risultati migliori nei vari test prestazionali.

Un altro tipo di risultato rimanda al coordinamento tra due regioni del cervello che sono, la corteccia prefrontale dorso-laterale e la giunzione temporo-parietale che risulta essere più forte negli individui giocatori di videogiochi compulsivi. “Avere questo collegamento tanto marcato tra reti può condurre ad un aumento della distraibitilià” (Anderson). Lo stesso cambiamento lo si riscontra nei pazienti affetti da malattie neuropsichiatriche come la schizofrenia, la sindrome di Down, l’autismo e nelle persone con scarso controllo degli impulsi. A questo punto non è noto se i videogiochi provochino una ri-cablaggio del cervello  o se le persone che hanno un cablaggio del cervello differente siano attratte dai videogiochi.

Questo lavoro rappresenta la più grande e completa indagine delle differenze del cervello nei giocatori di videogiochi compulsivi. I partecipanti allo studio sono stati campionati in Corea del Sud dove i videogiochi sono una delle principali attività sociali, molto più che negli Stati Uniti. Il governo coreano sostiene questa ricerca con l’obiettivo di trovare modi per trattare  anche i problemi di tossicodipendenza.

In questo studio, i ricercatori hanno effettuato la risonanza magnetica su 106 ragazzi di età compresa tra i 10 e i 19 anni che avevano bisogno di un trattamento per l’ Internet Addiction Disorder, una condizione psicologica presente sul DSM – 5  (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). Le scansioni cerebrali sono state confrontate con quelle di 80 bambini senza questo tipo di disordine e ne sono state analizzate le regioni in attivazione quando i partecipanti erano a riposo.

In particolare, i ragazzi con l’Internet Addiction Disorder presentavano delle connessioni statisticamente significative tra le seguenti coppie di regioni cerebrali:

  • Corteccia uditiva (udito) e corteccia motoria (movimento)
  • Corteccia uditiva (udito) e corteccia motoria supplementare (movimento)
  • Corteccia uditiva (udito) e corteccia cingolata anteriore (rete della salienza)
  • Campo visivo frontale (visione) e corteccia cingolata anteriore (rete della salienza)
  • Campo visivo frontale e insula anteriore (rete salienza)
  • Corteccia prefrontale dorsolaterale e giunzione temporoparietale.

Vi è piaciuto questo articolo? Se siete interessati ad altre informazioni scientifiche continuate a seguirci sul nostro Blog inscrivendovi, seguendo la nostra Newsletter ed i nostri Forum.

 

Fonte Sciencedaily

Credit: Jeffrey Anderson

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.