Negli ultimi anni sono in netto aumento le evidenze scientifiche riguardo il beneficio che la meditazione apporta al nostro corpo e alla nostra mente. In questo articolo, infatti, parleremo proprio di come è possibile lenire i sintomi da emicrania e cefalea attraverso una sana e quotidiana meditazione, evitando di essere continuamente sottoposti ai tanti effetti collaterali che i farmaci o le terapie farmacologiche comportano.
Lo studio è stato reso possibile grazie all’American Headache Society Fellowship, all’Headache Research Fund del the John Graham Headache Cente e al Brigham and Women’s Faulkner Hospital.
Sono molte le persone in Europa a soffrire di cefalea (oltre il 50%) con numeri lievemente inferiori per quanto riguarda i casi di emicrania.Ma è netto quanto sia presente questa forma si psicosomatizzazione all’interno della nostra società; sono dati in aumento che spingono i ricercatori a ricercare terapie alterative alla solita somministrazione farmacologica; la sperimentazione di nuove soluzioni risulta basilare e la meditazione (assieme alla musicoterapia) si pone tra queste.
Le cause che principalmente inducono a sviluppare queste patologie sono svariate e vanno da un’alimentazione scorretta ed un eccessivo vissuto stressante.
La ricerca, pubblicata su Headache, è stata ideata allo scopo di identificare la sicurezza, la fattibilità e gli effetti di una seduta di meditazione o yoga. Si tratta di un intervento standardizzato conosciuto con il nome di MSBR, basato, cioè, sulla riduzione dello stress attraverso la mindfulness – la meditazione di consapevolezza.
Lo studio è stato condotto su 19 soggetti adulti affetti da emicrania e suddivisi in due gruppi. Il primo, formato da dieci persone, si era sottoposto all’MSBR, mentre gli altri nove hanno ricevuto le cure mediche di routine. Il gruppo MBSR praticava una sorta di meditazione della durata minima di 45 minuti per cinque giorni a settimana.
Tutti i volontari sono stati seguiti ed esaminati sia prima che dopo, valutando il loro grado di consapevolezza, disabilità e autoefficacia. Inoltre, dovevano tenere un registro riguardante gli episodi emicranici in cui veniva autodiagnosticata l’intensità del dolore e la durata. Si è scoperto che i partecipanti alla ricerca hanno avuto un netto miglioramento nella sintomatologia dell’emicrania e nel contempo questo tipo di pratica ha consentito a tutti i soggetti di sviluppare una maggiore consapevolezza di sè ed una più produttiva autoefficacia inducendo la persona ad acquisire maggior controllo personale sull’emicrania stessa.
Quindi, cosa ne deduciamo? E’ evidente che differenti pratiche meditative (e di musicoterapia) portano dei notevoli benefici sulla consapevolezza corporea/psichica e sull’autoefficacia (o efficacia di se stessi), tutte componenti fondamentali per ridurre il proprio dolore e la propria disabilità.
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Informazioni prese da: “LaStampa”.
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