Da un recente esperimento di neuroscienze effettuato dal Dott. Robert Thatcher risulta che la creatività è disordinata. Le nostre idee hanno bisogno di avere ampio respiro, di estendersi e di avvicinarsi ad altre idee, di perdersi per poi ritrovarsi per poi far scattare quel click di “eureka”!!!
Una vita troppo incasellata e monotona non permette al nostro cervello di avere la giusta benzina per poter scoppiettare e produrre idee creative!
Infatti, nelle grandi città, nelle situazioni di nostra maggiore attività (anche caotica, con mille impegni) il cervello dà il meglio di sé: idee diverse creano altre idee.
La maggior parte delle volte la tendenza al disordine è un comportamento appreso. Molti dei nostri comportamenti li abbiamo imparati e li manteniamo per associazione. Praticamente apprendiamo dalle conseguenze del nostro comportamento: se la conseguenza sarà positiva allora tenderemo a ripetere ciò che abbiamo fatto. Uno dei vantaggi dell’esser disordinati è presto detto: il tempo! Piaget, grande pilastro della psicologia, affermava innocentemente “Perdo meno tempo a cercare qualcosa che a riordinare tutti i giorni!”
Oggi sappiamo che il disordine (ovviamente non incontrollato) è più necessario di quanto pensassimo e gli studiosi affermano che genera creatività, migliorando l’adattabilità, l’improvvisazione e rafforza pure il risparmio di tempo (sì, come diceva Piaget!).
Eric Abrahamson, docente di Teoria dell’Organizzazione presso la Columbia University ci spiega come può l’esser disordinati sia correlato spesso all’avere una mente brillante. Egli ha postulato che i disordinati tendono ad adattarsi meglio e con meno sforzo. Invece, le persone più organizzate, saranno anche più rigide e lente perché sono dovranno seguire dei protocolli stabiliti: è proprio qui, in questo sforzo, che perdono la creatività!!!
Le persone disordinate grazie ad una buona dose di confusione arrivano a scoprire relazioni tra idee e cose, che sono altrimenti difficili da vedere!
Vedendo quindi il lato positivo dei nostri amici o famigliari disordinati (o di noi stessi…), non possiamo più condannarli! Freedman, nel suo libro certamente originale “La forza del disordine”, ci ricorda come trovare la giusta formula tra l’organizzazione sistematica e disordine assoluto è quasi una scienza: “è quasi impossibile conoscere le idee che potenzialmente potrebbero essere raggiunte con l’introduzione di più disordine ed è difficile sapere quando rompere le regole, perché è qualcosa che per natura o per istruzione non siamo in grado di rilevare di solito…”.
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Bisogna prendere dei rischi. Fare associazioni impensabili… Da questo iniziale caos potrebbe nascere un’ idea sorprendente!
Eh si credo sia vero..prima o poi le cose di cui ti circondi…ti parlano e ti cercano..e poi…vuoi mettere la soddisfazione di avere qualcosa da poter offrire al bisogno alle amiche?completare l’arredo con piccoli regali del mare e della terra???? Non ha prezzo